Settore
All’inizio c’era un muro di diffidenza. “Eravamo un’azienda a conduzione familiare con una mentalità ancora artigianale. Dovevamo strutturarci meglio e modificare il nostro approccio. Il cambiamento non è stato facile: ci sono voluti cinque anni per gettare le basi. Ma da quando abbiamo iniziato ad avvalerci delle opportunità offerte dalla finanza agevolata non ci siamo più fermati”. Barbara Antonini è l’amministratore delegato di Antonini s.r.l., azienda di Empoli, in provincia di Firenze, che produce forni di ricottura e di decoro per il vetro cavo. Un’impresa storica – è stata fondata nel 1946 – con una forte vocazione all’internazionalizzazione: il 95% della sua produzione è destinato a soddisfare la domanda estera, in America Latina, Stati Uniti ed Europa. “Siamo presenti in 91 Paesi”, spiega Antonini. Con 150 dipendenti dislocati su due stabilimenti tra Empoli e Vinci, l’azienda oggi esplora a 360 gradi le occasioni che si presentano attraverso i bandi comunitari, nazionali e regionali, per sostenere gli investimenti.
L’inizio
Quindi inizialmente non avevate fiducia in questo strumento finanziario?
“No, nonostante vedessimo tanti altri imprenditori della nostra regione che lo utilizzavano per crescere. Avevamo partecipato a qualche bando basato sui click day, senza successo. E lo avevamo fatto in modo estemporaneo, senza riporvi grandi aspettative. Dovevamo cambiare la nostra mentalità aziendale. E preparare il terreno per farci seguire con continuità da un consulente specializzato”.
La consulenza
E adesso?
“Ora utilizziamo la finanza agevolata in più direzioni. Grazie a questa leva finanziaria abbiamo inserito in azienda un innovation manager: un consulente esterno che oggi presidia in particolare la digitalizzazione e i software. E l’abbiamo utilizzata per l’internazionalizzazione, per il marketing e la comunicazione, per la certificazione di sostenibilità e per la certificazione della parità di genere. Non ci fermiamo più. Ogni volta che dobbiamo realizzare un investimento ci consultiamo con il nostro tutor di Innova Finance per esaminare tutte le opportunità offerte dal mercato. È un metodo di lavoro che ci piace. Adesso stiamo progettando un piano per la transizione 5.0. E anche in questo caso abbiamo valutato di fare ricorso alla finanza agevolata”.
Avete mai dovuto affrontare delle difficoltà?
“Sì, legate soprattutto al reperimento di tutta la documentazione e a una burocrazia che a volte può essere scoraggiante. Ma riusciamo sempre a superare gli ostacoli. Con il nostro tutor abbiamo messo in piedi un meccanismo virtuoso”.
Cosa direbbe a un imprenditore che ancora nutre una certa sfiducia nei confronti della finanza agevolata?
“Di iniziare a utilizzarla, affidandosi a consulenti esperti. Perché l’accesso ai fondi pubblici a supporto degli investimenti è uno dei pochi sostegni concreti previsti per lo sviluppo del mondo produttivo. Quindi, perché non provare?”.
Ogni volta che dobbiamo realizzare un investimento ci consultiamo con il nostro tutor di Innova Finance per esaminare tutte le opportunità offerte dal mercato. È un metodo di lavoro che ci piace.
