FAQs: domande e risposte sul Piano Transizione 5.0
Tutte le risposte alle domande più frequenti sul Nuovo Piano Transizione 5.0.
I vantaggi dell’investire nella transizione 5.0 sono molteplici.
Se vuoi ottenere almeno uno dei vantaggi elencati, allora ricorrere al nostro servizio potrebbe fare proprio al caso tuo.
Il piano Transizione 5.0 introduce un incentivo alla doppia transizione dei processi produttivi (digitale ed energetica) a fronte di nuovi investimenti effettuati nel biennio 2024-2025.
La misura sarà complementare al piano Transizione 4.0, che continuerà a promuovere, con le aliquote già previste, l’acquisto di beni materiali e immateriali funzionali all’implementazione del paradigma 4.0
Il piano Transizione 5.0 fornirà, in aggiunta, incentivi per quegli investimenti in beni e attività che portino a una riduzione di consumi energetici o a miglioramenti dell’efficienza energetica.
L’ammontare delle risorse stanziate è pari a 6,3 miliardi di euro per il biennio 2024-2025 RePower EU.
Progetti di innovazione realizzati attraverso l’acquisto di beni strumentali materiali o immateriali 4.0. che siano interconnessi e finalizzati a ridurre i consumi energetici (3,7 miliardi):
Se soddisfatte le condizioni di riduzione dei consumi energetici per i progetti innovazione, saranno inclusi inoltre:
Acquisto di beni necessari per l'autoproduzione e l'autoconsumo da fonti rinnovabili, escluse biomasse, compresi gli impianti per lo stoccaggio dell’energia prodotta (1,89 miliardi).
Spese per la formazione del personale in competenze per la transizione verde (630 milioni). Spese di formazione ammesse nel limite del 10% dell’investimento con tetto a 300.000 € e solo su attività di formatori esterni.
Il progetto deve essere certificato “ex ante” da un valutatore indipendente che attesti che il progetto di innovazione rispetta i criteri di ammissibilità relativi alla riduzione del consumo totale di energia.
Successivamente una seconda certificazione “ex-post”, ad investimento ultimato, dovrà attestare l’effettiva realizzazione degli investimenti in conformità alle disposizioni della certificazione ex-ante.
Tra i soggetti titolati a produrre le certificazioni sono compresi:
Per le PMI, le spese sostenute per adempiere all’obbligo della certificazione ex ante ed ex post degli investimenti sono riconosciute in aumento del credito d’imposta per un importo massimo di 10.000 euro.
Per le imprese non obbligate alla revisione legale dei conti, le spese sostenute per adempiere all’obbligo di certificazione della spesa e della documentazione contabile sono riconosciute in aumento del credito d’imposta per un importo non superiore a 5.000 euro.
Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione e almeno una prima quota parte deve essere utilizzata entro il 31/12/2025.
Il credito d’imposta è utilizzabile in un’unica quota, ma qualora entro il 31/12/2025 non sia stato utilizzato l’intero importo, la quota residua può essere riportata in avanti ed è utilizzabile in cinque quote annuali di pari importo.
L’agevolazione non è cumulabile con il credito d’imposta per i beni 4.0 nonché con il credito di imposta per gli investimenti nella ZES Unica Mezzogiorno.
L’agevolazione è cumulabile con altre agevolazioni pubbliche sugli stessi costi, a condizione che tale cumulo, tenuto conto anche della concorrenza alla formazione del reddito e della base imponibile IRAP, non porti al superamento del costo sostenuto.
Alcune misure cumulabili con il Piano Transizione 5.0:
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Il Piano Transizione 5.0 si rivolge a tutte le imprese, a prescindere dalla data di costituzione, di ogni settore economico e indipendentemente dalla forma giuridica, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito dell’impresa, che:
Imprese escluse:
Tutte le risposte alle domande più frequenti sul Nuovo Piano Transizione 5.0.
Su Innovation Post, l’opinione di Piergiorgio Zuffi, Direttore Commerciale di Innova Finance.
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