PNRR e contributi a fondo perduto
Il PNRR, oltre a mettere a disposizione del Paese una quantità di risorse straordinarie, ha determinato un significativo cambiamento della tipologia di incentivi destinati alle imprese. Nello specifico, in base ai dati analizzati da Innova Finance, oggi l’80% della disponibilità economica della finanza agevolata è costituito da contributi a fondo perduto. Di questo ha parlato Elena Udristioiu, direttrice finanziaria e delle risorse umane di Innova Finance, con il Corriere Romagna.
Rivoluzione PNRR: grazie al Next Generation Eu nella panoramica degli incentivi destinati agli investimenti, i contributi a fondo perduto rappresentano circa l’80 per cento del totale delle disponibilità economiche nella finanza agevolata. È uno degli elementi mutati, in maniera dirompente, dall’introduzione dello strumento voluto dalla Commissione europea per superare la crisi data dalla pandemia: «È un’occasione straordinaria e imperdibile per il nostro Paese e nel mondo della finanza agevolata si nota uno degli effetti più evidenti». È il parere di Elena Udristioiu, direttrice finanziaria di Innova Finance. I dati analizzati dalla società di consulenza registrano la presenza, oggi preponderante, nei bandi che mettono a disposizione di imprese ed enti pubblici fondi agevolati per investimenti legati all’innovazione e allo sviluppo, della fattispecie, contributi a fondo perduto normalmente più gradita alle imprese.
Elena Udristioiu, sono diverse le tipologie di bando con cui gli Enti pubblici mettono a disposizione soldi per spingere innovazione e infrastrutturazione tecnologica…
«Sì, nel corso dei decenni sono sempre più articolate le modalità con cui il legislatore ha voluto impostare la finanza agevolata per le imprese. È opportuno comprendere a fondo lo spirito degli strumenti e capire come si correlano tra loro le norme e gli incentivi, in relazione allo sviluppo temporale delle attività tipiche della vita aziendale. Oltre al fondo perduto, possono essere messe in campo deduzioni, detrazioni, crediti di imposta, ecc. come sta avvenendo per esempio ora per i contributi a sostegno delle aziende alle prese con le bollette di luce e gas. Sicuramente, per vari motivi, i contributi a fondo perduto sono sempre stati quelli più apprezzati e a cui si registra maggiore partecipazione».
Questo avviene per la semplicità di gestione dello strumento?
«Non solo. I finanziamenti a fondo perduto sono un elemento che, messo a bilancio, ha un influsso positivo su molteplici voci e, in generale, migliora il rating economico dell’azienda. E in questa stagione caratterizzata dal PNRR sta aumentando in maniera sensibile il peso di questa fattispecie nel contesto della finanza agevolata».
E questo perché?
«La spiegazione è molto semplice. In questo momento l’afflusso straordinario di fondi giunti con il PNRR, oltre 200 miliardi destinati all’Italia che, come noto, è la prima beneficiaria in Europa del Next Generation Eu, hanno ampliato anche la disponibilità di bandi. Nella nostra esperienza quasi quindicinale, non era mai accaduto che si potesse spaziare su ben 506 normative solo nel 2022, che mettessero a disposizione finanziamenti e contributi a fondo perduto, crediti d’imposta e finanziamenti a tasso agevolato. Perché il PNRR ha, pur con condizioni stringenti legate alle tempistiche di utilizzo, disponibilità quasi unicamente con questa caratteristica. E il 56% dei fondi accessibili in Italia, in questo momento, ha quella derivazione. Quindi, sul computo totale, addirittura l’80 per cento è a fondo perduto».
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