I benefici del PNRR per le imprese italiane
La crisi che ha colpito l’Italia e il resto del mondo in seguito alla pandemia di Covid-19 ha reso necessario un grande intervento a livello economico. L’Unione Europea ha quindi agito proponendo un pacchetto di interventi sostanziosi, capaci di guardare al futuro e supportare tutti gli Stati membri. Tra questi, a luglio 2020, è stato lanciato il programma Next Generation EU, che promuove una robusta ripresa dell’economia europea focalizzata su digitalizzazione, transizione ecologica e inclusione. Il NGEU segna un cambiamento epocale per l’UE, mettendo in campo una quantità di risorse mai viste prima, pari a 750 miliardi di euro, per rilanciare crescita, investimenti e riforme in tutti i Paesi.
Il Piano NGEU prevede due principali strumenti di sostegno:
- Pacchetto di Assistenza alla Ripresa per la Coesione e i Territori d’Europa (REACT-EU), ideato per sostenere gli Stati membri nella ripresa economica e sociale nell’immediato, del valore di 13 miliardi
- Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza (RFF), 191,5 miliardi da impiegare nel periodo 2021-2026
Quali sono i progetti del PNRR?
Ogni Stato membro è stato chiamato dall’UE a presentare il proprio Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), cioè il piano di intervento nazionale che descrive come verranno impegnate le risorse straordinarie messe a disposizione da NGEU. Ogni PNRR illustra il programma di riforme e investimenti che lo Stato intende realizzare per impattare sulle sei grandi aree di intervento stabilite nell’RFF:
- Transizione verde
- Trasformazione digitale
- Crescita intelligente, sostenibile e inclusiva
- Coesione sociale e territoriale
- Salute e resilienza economica, sociale e istituzionale
- Politiche per le nuove generazioni, l’infanzia e i giovani
Quali sono le missioni previste dal PNRR?
L’Italia, colpita di più di altri Paesi europei dalla crisi, perché già fragile dai punti di vista economico, sociale e ambientale, ha approvato il suo PNRR il 22 giugno 2021. Il Piano si articola in 16 componenti, raggruppate in 6 missioni e si sviluppa intorno a tre assi principali: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e inclusione sociale.
Missione 1: Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo – 40, 32 mld
Missione 2: Rivoluzione verde e transizione ecologica – 59,7 mld
Missione 3: Infrastrutture per una mobilità sostenibile – 25,40 mld
Missione 4: Istruzione e ricerca – 30,88 mld
Missione 5: Coesione e inclusione – 19,81 mld
Missione 6: Salute – 15,63 mld
Missione 1 • Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura
La Missione 1 agisce su vari elementi chiave del sistema economico italiano: la connettività per i cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni, una PA moderna e alleata dei cittadini e del sistema produttivo e la valorizzazione del patrimonio culturale e turistico. Nello specifico:
- ha il compito di sostenere la transizione digitale del Paese, nella modernizzazione della pubblica amministrazione, nelle infrastrutture di comunicazione e nel sistema produttivo;
- ha l’obiettivo di garantire la copertura di tutto il territorio con reti a banda ultra-larga, migliorare la competitività delle filiere industriali, agevolare l’internazionalizzazione delle imprese;
- investe sul rilancio di due settori che caratterizzano l’Italia: il turismo e la cultura.
Nell’ambito della Missione 1 Componente 2 sono previsti i seguenti tipi di misure:
- Transizione 4.0 > 13,38 mld La misura prevede 3 tipologie di crediti di imposta alle imprese che investono in: beni strumentali 4.0; ricerca, sviluppo e innovazione; attività di formazione alla digitalizzazione.
- Innovazione e tecnologia della microelettronica > 0,34 mld Contributi per sostenere investimenti tecnologici in macchinari, impianti e attrezzature per produzioni di avanguardia.
- Reti ultraveloci (banda ultra-larga e 5G) > 6,71 mld Contributi per portare la connettività a 1 Gbps a 8,5 milioni di famiglie, imprese ed enti.
- Tecnologie satellitari ed economia spaziale > 1,49 mld Contributi per potenziare i sistemi di osservazione della Terra per il monitoraggio dei territori e dello spazio extra-atmosferico e rafforzare competenze italiane nella space-economy.
- Politiche industriali di filiera e internazionalizzazione > 1,95 mld Investimenti a sostegno delle PMI italiane per favorire l’internazionalizzazione, agendo sui contributi e prestiti agevolati offerti da SIMEST, e per favorire investimenti strategici, innovativi e progetti di filiera attraverso lo strumento dei Contratti di Sviluppo.
- Sistema della proprietà industriale > 0,03 mld Definizione di una strategia pluriennale per la proprietà industriale, con l’obiettivo di conferire valore all’innovazione e incentivare l’investimento nel futuro.
Nell’ambito della Missione 1 Componente 3 sono previsti:
- Strategia digitale e piattaforme per il patrimonio culturale > 0,50 mld dedicato alla digitalizzazione di patrimoni custoditi in musei, archivi e luoghi della cultura, consentendone una fruizione più semplice e veloce
- Turismo 4.0 > 2,40 mld Riqualificazione e miglioramento di servizi, strutture ricettive e imprese turistiche: è prevista la nuova attuazione, per 530 milioni, dell’incentivo Tax credit riqualificazione, potenziato da una percentuale di contributo a fondo perduto.
Le risorse a disposizione rappresentano quindi un’occasione imperdibile per aumentare la produttività del Paese grazie a sostanziosi interventi di digitalizzazione e innovazione, nell’ottica di colmare i divari tra Nord e Sud della penisola e con sguardo al verde. Queste misure di incentivazione sono quindi un tassello fondamentale per avviarsi verso un futuro migliore, riqualificando il Paese intero.
Missione 2 • Rivoluzione verde e transizione ecologica
La Missione 2 ha l’obiettivo di portare la società e l’economia del Paese ad essere sempre più sostenibili. Le risorse a favore della transizione verde previste dal PNRR corrispondono a 59,47 miliardi. La Missione si articola in 4 componenti, ognuna focalizzata su ambiti di investimento specifici:
M2C1 Agricoltura sostenibile ed economia circolare > 5,27 mld Un percorso verso una sostenibilità completa incentrato su due obiettivi, da un lato migliorare la gestione dei rifiuti e dell’economia circolare, dall’altro sviluppare una filiera agricola/alimentare smart e sostenibile.
M2C2 Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile > 23,78 mld Investimenti e riforme per raggiungere la completa decarbonizzazione di tutti i settori, incrementando le risorse rinnovabili.
Es. Investimento 2.3: Innovazione e meccanizzazione nel settore agricolo e alimentare: contributi in conto capitale l’ammodernamento dei macchinari agricoli che permettano l’introduzione di tecniche di agricoltura di precisione (es. riduzione di utilizzo pesticidi del 25-40 per cento a seconda dei casi applicativi) e l’utilizzo di tecnologie di agricoltura 4.0, nonché l’ammodernamento del parco automezzi al fine di ridurre le emissioni (-95 per cento passando da Euro 1, circa 80 per cento del parco attuale, a Euro 5).
M2C3. Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici > 15,36 mld La Componente prevede di rafforzare l’efficientamento energetico migliorando l’efficienza degli edifici.
Es. Investimento 2.1: Ecobonus e Sismabonus: si intende estendere la misura del Superbonus 110%, dedicata a chi intende effettuare ristrutturazioni energetiche e antisismiche degli edifici residenziali, dal 2021 al 2023 (al 30 giugno 2023 per gli interventi effettuati dagli IACP, a condizione almeno il 60 per cento dei lavori siano stati effettuati alla fine del 2022; al 31 dicembre 2022 per gli interventi effettuati dai condomini, a condizione che almeno il 60 per cento dei lavori sia stato effettuato entro il 30 giugno precedente). Al momento, non sono ammesse le imprese.
M2C4 Tutela del territorio e della risorsa idrica > 15,05 mld Una serie di azioni mirate a rendere il Paese più abile nel reagire ai cambiamenti climatici, proteggendo natura e biodiversità e garantendo la sicurezza del sistema idrico.
Missione 4 • Istruzione e ricerca & Missione 5 • Coesione e inclusione
Finanziamenti minori, ma che puntano comunque ad ambiti importanti, sono all’interno delle Missioni 4 e 5.
La Componente 3.2 della Missione 4, Istruzione e ricerca, prevede di integrare le risorse del Fondo Nazionale per l’Innovazione, per concedere maggiori finanziamenti alle startup e sostenere così 250 piccole e medie imprese innovative. Invece, l’investimento 1.2 della Missione 5, Politiche per il lavoro, è destinato alla costituzione di imprese femminili, con l’obiettivo di aumentare i livelli di partecipazione delle donne nel mercato del lavoro.
Cosa finanzia il PNRR?
Il PNRR prevede quindi una serie di investimenti e di riforme orientati a fare sostanziosi passi avanti per quanto riguarda il digitale, il green e l’inclusione. Il Piano si dipana su un arco temporale di sei anni, da adesso fino al 2026, ma si inserisce in un progetto ancora più ampio. Una strategia ambiziosa per rendere l’Italia tutta – enti privati e pubblici, imprese, istituzioni – più efficiente, moderna e sostenibile. Per le imprese si aprono molte porte, occasioni certamente da non perdere, al fine di proiettarsi sempre di più verso il futuro. La rivoluzione digitale stessa costituisce un’occasione enorme per aumentare i livelli di produttività, innovazione e occupazione in Italia, garantendo un accesso più ampio all’istruzione e alla cultura e colmare i divari territoriali.
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