250 milioni di euro per il finanziamento di impianti fotovoltaici
Dal 16 settembre al 14 ottobre le imprese attive nella produzione agricola nelle regioni del Mezzogiorno potranno richiedere un contributo in conto capitale per il finanziamento di impianti fotovoltaici. La gestione della procedura sarà affidata al GSE, che esaminerà le richieste di finanziamento seguendo l’ordine cronologico di presentazione.
Quali sono le attività finanziate?
La misura si rivolge a interventi che prevedono l’acquisto e l’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti di edifici esistenti a uso produttivo nel settore agricolo, con potenza di picco compresa tra 6 kWp e 1000 kWp. L’impianto fotovoltaico può essere installato anche su coperture di fabbricati destinati alla ricezione e all’ospitalità nell’ambito dell’attività agrituristica o su serre esistenti, strumentali all’attività agricola per le quali non risulta necessario l’accatastamento.
Insieme a questa attività, possono essere realizzati interventi complementari per la riqualificazione dei fabbricati, finalizzati al miglioramento dell’efficienza energetica delle strutture. Tra questi interventi rientrano:
- Rimozione e smaltimento dell’amianto dai tetti;
- Isolamento termico dei tetti;
- Installazione di un sistema di aerazione collegato alla sostituzione del tetto (intercapedine d’aria).
Sono ammessi solo impianti fotovoltaici di nuova costruzione. In caso di potenziamento di un impianto esistente, il contributo è calcolato sui soli costi per la realizzazione della nuova sezione.
Chi sono beneficiari?
- Gli imprenditori agricoli, in forma individuale o societaria;
- Le imprese attive nella produzione agricola primaria, in forma singola o aggregata;
- Indipendentemente dai propri associati, le cooperative agricole e le cooperative o loro consorzi di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 18 maggio 2001 n. 228;
- I soggetti dei precedenti punti costituiti in forma aggregata (A.T.I., R.T.I., CER).
L’impresa, appartenente a una delle tipologie sopra indicate, deve essere iscritta nel Registro delle imprese alla data di domanda e realizzare gli interventi esclusivamente in una regione del Mezzogiorno: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna o Sicilia. Inoltre, deve sostenere i relativi costi e disporre dell’immobile funzionale all’esercizio dell’attività agricola.
Ogni singola domanda deve essere riferita al progetto di un solo impianto fotovoltaico da realizzare esclusivamente presso uno dei siti produttivi o unità locali dell’azienda. Tuttavia, il beneficiario può presentare più domande, ciascuna riferita a diversi impianti fotovoltaici da realizzare su differenti siti produttivi.
Sono esclusi i soggetti esonerati dalla tenuta della contabilità IVA con un volume d’affari annuo inferiore a 7.000 euro. Comunque, il soccidario con un volume d’affari inferiore a 7.000 euro può presentare domanda, a condizione che il valore del relativo contratto di soccida sia stato superiore a 7.000 euro nell’anno precedente la richiesta.
Non sono ammessi interventi che prevedano attività su strutture e manufatti connessi a:
- Attività connesse ai combustibili fossili, compreso l’uso a valle;
- Attività nell’ambito del sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (ETS) che generano emissioni di gas a effetto serra previste non inferiori ai pertinenti parametri di riferimento;
- Attività connesse alle discariche di rifiuti, agli inceneritori e agli impianti di trattamento meccanico biologico;
- Attività nel cui ambito lo smaltimento a lungo termine dei rifiuti potrebbe causare un danno all’ambiente.
Come funziona il contributo?
Il contributo è cumulabile con altri aiuti di Stato, inclusi quelli De Minimis, a patto che non si superi l’intensità di aiuto prevista per ogni tipo di investimento dal bando. È possibile cumulare gli aiuti anche con altre forme di sostegno pubblico, purché non riguardino gli stessi costi ammissibili o parti dello stesso bene.
La spesa massima ammissibile per beneficiario non può superare l’importo di 2.330.000 euro, rispettando la seguente ripartizione:
- Fino a 1.500.000 euro per l’installazione di pannelli fotovoltaici;
- Fino a 700.000 euro per gli interventi complementari (rimozione dell’amianto, areazione, isolamento);
- Fino a 100.000 euro per i sistemi di accumulo;
- Fino a 30.000 euro per i dispositivi di ricarica.
Il contributo a fondo perduto è pari all’80% delle spese sostenute.
I beneficiari devono realizzare, collaudare e rendicontare gli interventi entro 18 mesi dalla data della pubblicazione della graduatoria. In ogni caso, deve essere garantita la realizzazione, collaudo e rendicontazione degli interventi entro il 30 giugno 2026.
Le domande di agevolazione relative a progetti già finanziati nelle edizioni precedenti del bando sono ammesse solo previa rinuncia al contributo precedentemente concesso. Tale rinuncia deve essere effettuata prima della presentazione della nuova domanda di agevolazione e a condizione che i lavori di realizzazione dell’impianto fotovoltaico non siano già stati avviati.
Erogazione
L’erogazione del contributo avviene in un’unica soluzione, a conclusione dell’intervento, previa rendicontazione a saldo delle spese effettivamente sostenute. La rendicontazione dovrà essere presentata entro 60 giorni dalla data di conclusione dell’intervento.
Il beneficiario può chiedere un’anticipazione fino al 30% del contributo, a fronte della presentazione di idonea garanzia fideiussoria. Tale richiesta è subordinata alla dimostrazione dell’avvenuto avvio dei lavori e al pagamento di almeno il 5% delle fatture relative agli interventi, in caso di progetti che prevedano esclusivamente l’acquisto di beni.
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