Misure in scadenza a fine anno: cosa potrebbe prevedere la nuova Legge di Bilancio
C’è molta attesa per il 31 dicembre 2025, data entro la quale dovrà essere definita la nuova Legge di Bilancio, che cambia il panorama degli incentivi alle imprese in Italia. Molti dei crediti d’imposta fondamentali per l’innovazione e le Zone Economiche Speciali (ZES) sono infatti destinati a scadere. La prossima Legge di Bilancio per il 2026 si preannuncia quindi come un momento di riorganizzazione significativa degli aiuti alle imprese. I dettagli della nuova misura sono ancora in fase di studio sui tavoli del Ministero, ma in questo articolo vedremo alcune delle anticipazioni emerse in questi giorni.
Beni 4.0 e 5.0: verso un accorpamento
Una delle proposte centrali in fase di studio è il superamento del dualismo dei crediti d’imposta 4.0 e 5.0. L’obiettivo è coprire due tipologie di progetti, da un lato in ambito digitale e dall’altro ecologico, riducendo gli obblighi rispetto a quelli previsti dal PNRR, come il principio DNSH (Do Not Significant Harm), che di fatto limita molto l’accesso agli incentivi per diversi comparti industriali. Questa nuova configurazione contribuirebbe a estendere l’orizzonte temporale degli incentivi e permetterebbe di rivedere i criteri di accesso, includendo maggiormente le filiere energivore, che finora sono state penalizzate dai troppi vincoli.
Potrebbe essere prevista anche una premialità aggiuntiva per le imprese che raggiungono obiettivi sia in campo digitale che ecologico. Un meccanismo volto a incentivare i progetti di “twin transition”, dove sostenibilità e digitalizzazione si supportano a vicenda.
Il 31 dicembre 2025, in assenza di interventi legislativi, si chiuderebbero diversi incentivi finanziati con fondi statali.
Innovazione: prolungare la scadenza per gli incentivi
Il Mimit sta lavorando anche, compatibilmente con le risorse del Tesoro, a soluzioni per prolungare, almeno parzialmente, il sistema di incentivazione per alcune attività. Questo include gli investimenti in innovazione tecnologica di base e “Innovazione 4.0” e “Green”, nonché gli investimenti per il design e l’ideazione estetica.
Fondo di Garanzia
Anche la proroga del Fondo di Garanzia è tra i temi delle anticipazioni. Secondo le stime dei tecnici di governo, un’estensione di un anno dell’attuale assetto del Fondo richiederebbe un fabbisogno tra i 2 e i 2,3 miliardi di euro. Potrebbero entrare in gioco residui degli anni precedenti, come gli avanzi degli accantonamenti fatti sulle garanzie fornite durante Covid-19 e crisi energetica.
Misure per il Mezzogiorno: proroga ZES Unica
Il rinnovo delle misure per le Zone Economiche Speciali (ZES) richiede un impegno finanziario consistente, stimato in quasi 3 miliardi di euro. La fetta più consistente di questo importo – oltre 2,2 miliardi di euro nel 2025 – è destinata al credito d’imposta per gli investimenti. Inoltre, dovrà essere aggiunta una quota per Umbria e Marche, due Regioni incluse a sorpresa nella ZES, con un disegno di legge che dovrebbe essere approvato con una procedura veloce.
In aggiunta, sarebbero previsti poco più di 590 milioni di euro per un anno in più di decontribuzione per i nuovi assunti nel Mezzogiorno.
Misure allo studio per le imprese
Riassumendo, il pacchetto di misure dedicate alle imprese dovrebbe avere un valore totale tra i 6 e gli 8 miliardi di euro e comprendere anche:
- Stabilizzazione Ires Premiale e sua semplificazione.
- Settore Biomedicale: possibile stanziamento di circa 1,3 miliardi per attenuare il peso del meccanismo del payback sui dispositivi medici.
- Legge sulla Space Economy: 1 miliardo al nuovo Fondo per l’economia dello spazio.
- Rifinanziamento Contratti di Sviluppo, con risorse PNRR, con una dote riservata al turismo.
- Rifinanziamento Accordi per l’innovazione.
- Fondo nazionale Microelettronica: dotazione fondi 2 miliardi da risorse PNRR da riallocare.
Come vediamo, il panorama degli incentivi è in continua evoluzione e le decisioni che verranno prese con la nuova Legge di Bilancio avranno un impatto significativo sulla competitività delle imprese italiane. Lo scopo dovrebbe essere quello di dare loro gli strumenti e la stabilità necessari per pianificare una crescita di lungo periodo.
I nostro consulenti sono già al lavoro per elaborare le migliori strategie al fianco delle imprese.
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