Opportunità e agevolazioni per le MPMI
Negli ultimi anni, il sostegno agli investimenti innovativi e sostenibili nel Mezzogiorno è diventato una priorità strategica per favorire la crescita delle imprese e la competitività del tessuto industriale locale. In questo contesto, la misura Investimenti sostenibili 4.0 rappresenta un’importante opportunità per le micro, piccole e medie imprese (MPMI) delle regioni Molise, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna, incentivando progetti di innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale.
La dotazione complessiva della misura ammonta a oltre 300 milioni di euro, con il 25% destinato alle micro e piccole imprese.
L’iter di presentazione delle domande si articolerà nelle seguenti fasi:
A partire dalle ore 10:00 del 30 aprile, le imprese interessate — regolarmente costituite, iscritte e attive nel Registro delle Imprese — potranno procedere con la precompilazione della domanda accedendo alla piattaforma di Invitalia. In questa fase sarà rilasciato il codice di predisposizione della domanda;
A partire dalle ore 10:00 del 20 maggio sarà possibile inviare la richiesta di contributo, secondo la modalità a sportello.
Chi sono i beneficiari?
L’incentivo è destinato alle micro, piccole e medie imprese (MPMI) attive nel settore manifatturiero e nei servizi alle imprese, che soddisfano i seguenti requisiti:
- Unità produttiva: l’investimento deve essere realizzato in una sede produttiva situata nelle regioni Molise, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia o Sardegna, regolarmente iscritta in visura camerale alla data di presentazione della domanda.
- Settore di attività: l’impresa deve svolgere un’attività economica rientrante nelle seguenti sezioni ATECO:
1. C
2. E (esclusi i codici 37.00.0, 38.1, 38.3)
3. H (esclusa la divisione 52)
4. I (escluso il codice 56.29)
5. J (esclusi i codici 58.2, 61, 62, 63.1)
6. M (escluse le divisioni 70, 71, 72, 73)
7. N (esclusi i codici 82.20, 82.92)
8. S (esclusi i codici 95.1, 96.01.1)
- Storico finanziario: l’impresa deve aver depositato almeno due bilanci o, nel caso di imprese individuali e società di persone, almeno due dichiarazioni dei redditi.
- Obbligo di non delocalizzazione: nei due anni precedenti la presentazione della domanda, l’impresa non deve aver effettuato delocalizzazioni verso l’unità produttiva oggetto dell’investimento e si impegna a non farlo nei due anni successivi al completamento dello stesso.
Ogni impresa sarà inoltre valutata sulla base della propria capacità di restituzione del finanziamento agevolato.
Quali sono le attività finanziate?
L’incentivo sostiene investimenti innovativi, sostenibili e ad alto contenuto tecnologico, in linea con il Piano nazionale Transizione 4.0. Tali investimenti devono essere realizzati attraverso l’adozione di tecnologie abilitanti, in grado di migliorare l’efficienza e la flessibilità dei processi produttivi. Tra le tecnologie ammissibili rientrano:
- Advanced manufacturing solutions;
- Additive manufacturing;
- Realtà aumentata;
- Simulazione;
- Integrazione orizzontale e verticale;
- Internet of things e industrial internet;
- Cloud computing;
- Cybersecurity;
- Big data analytics;
- Intelligenza artificiale;
- Blockchain.
Viene data particolare rilevanza ai programmi di investimento finalizzati al raggiungimento degli obiettivi climatici e ambientali dell’Unione Europea, in particolare:
- Linea A: Sostegno ai processi produttivi a basso impatto ambientale e all’utilizzo efficiente delle risorse nelle PMI;
- Linea B: Promozione dell’efficienza energetica nelle PMI.
Sono inoltre ammessi altri programmi di investimento volti a favorire lo sviluppo e la competitività delle PMI, incentivando la trasformazione produttiva e la transizione digitale.
Gli investimenti devono essere finalizzati all’ampliamento della capacità produttiva, alla diversificazione della produzione con l’introduzione di prodotti mai realizzati in precedenza, al cambiamento fondamentale dei processi produttivi di un’unità esistente, ovvero alla realizzazione di una nuova unità produttiva.
Per gli interventi mirati all’efficienza energetica, l’investimento deve necessariamente riguardare un’unità produttiva già esistente.
Spese ammissibili
Sono ammissibili le spese relative a immobilizzazioni materiali e immateriali, nuove di fabbrica, acquistate da terzi senza legami con l’acquirente. I beni devono essere ammortizzabili e capitalizzati. Nello specifico, rientrano tra le spese finanziabili:
- Macchinari, impianti e attrezzature;
- Opere murarie, nel limite massimo del 40% dei costi ammissibili;
- Software e licenze, strettamente correlati all’utilizzo dei beni materiali indicati al punto 1;
- Certificazioni ambientali e di efficienza energetica, tra cui:
- Certificazioni EMAS, UNI EN ISO 14001, UNI CEI EN ISO 50001;
- Certificazioni ambientali di prodotto rientranti nelle categorie delle etichette ambientali:
- a) Tipo I (ISO 14024, es. Ecolabel)
- b) Tipo III (ISO 14025, EPD)
- Servizi di consulenza legati alla realizzazione dell’investimento.
Come funziona il contributo?
L’agevolazione è concessa in Regime di Esenzione e si compone di un contributo in conto impianti e di un finanziamento agevolato a tasso zero.
Non è possibile cumulare l’incentivo con altri aiuti di Stato, ad eccezione di agevolazioni sotto forma di benefici fiscali o garanzie, sempre nel rispetto dei limiti di intensità massima previsti dalla normativa sugli aiuti di Stato.
Importo degli investimenti
- Minimo: 750.000 euro;
- Massimo: 5 milioni di euro, senza superare il 70% del fatturato risultante dall’ultimo bilancio o dichiarazione dei redditi.
Copertura delle spese ammissibili
L’agevolazione copre fino al 75% delle spese ammissibili, così suddivisa:
- 40% sotto forma di finanziamento agevolato a tasso zero;
- 35% sotto forma di contributo in conto impianti.
Per scoprire se la tua azienda può usufruire dell’incentivo Investimenti sostenibili 4.0 per il Mezzogiorno, richiedi una consulenza ad hoc compilando il modulo di contatto in fondo alla pagina ⬇️
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