PM Area Finanza Agevolata
Federico Santangelo
PM Area Finanza Agevolata
Sono aperti i bandi per le misure agevolative Brevetti+, Disegni+ e Marchi+, strumenti chiave per valorizzare l’innovazione delle imprese italiane.
Le domande di contributo potranno essere presentate a partire dal:
Fin dal suo avvio nel 2020, la misura ha attraversato diverse edizioni e rifinanziamenti, adattandosi all’evoluzione del tessuto produttivo nazionale e agli indirizzi europei in materia di tutela della proprietà intellettuale.
Per chiarire dubbi e fornire indicazioni pratiche in vista dell’apertura dello sportello, abbiamo parlato con Federico Santangelo, Project Manager dell’area Finanza Agevolata di Innova Finance, che segue i clienti sin dall’avvio di queste misure.
Un aspetto fondamentale che le aziende spesso sottovalutano nella fase di presentazione della domanda è definire con precisione il budget di spesa. Il Ministero, nella valutazione delle istanze, analizza dettagliatamente i costi previsti e frequentemente chiede delucidazioni tecniche. Laddove non ritiene pertinenti i chiarimenti forniti opera riduzioni significative dell’importo richiesto, con un enorme impatto sull’investimento previsto dall’imprenditore e sull’intera strategia aziendale. In questa fase, è fondamentale lavorare con un consulente esperto che possa prevenire i tagli causati da costi non adeguatamente dettagliati o dalla loro mancata coerenza con le linee interpretative utilizzate dal Ministero in sede di valutazione
Il consiglio principale per l’imprenditore è quello di “mettere a terra” il progetto di investimento e di predisporre un piccolo budget iniziale, già suddiviso per tipologia di consulenze e corredato dai singoli preventivi. In questo modo è possibile intervenire, modificare o ampliare il progetto, ottimizzando i costi e riducendo il rischio di esclusione o di rimodulazioni dell’importo. È importante che l’azienda collabori attivamente, chiarendo i punti tecnici ed economici del progetto, anche traducendoli in preventivi puntuali e circoscritti.
Un’ulteriore precisazione riguarda i tempi di presentazione. La procedura di selezione delle istanze è, in parte, condizionata dalle tempistiche stesse di trasmissione. Infatti, anche se il bando prevede una finestra temporale ampia, durante la quale è possibile presentare la richiesta di agevolazione, le risorse si esauriscono spesso già nella prima giornata. È quindi essenziale prepararsi con anticipo.
Le agevolazioni sulla proprietà intellettuale, inclusi i bandi Brevetti+, Disegni+ e Marchi+, prevedono tempistiche molto rigorose in tutte le fasi: dalla domanda, alla realizzazione del progetto, fino alla rendicontazione.
Tuttavia, nella pratica, la fase di rendicontazione spesso si allunga. Il Ministero richiede frequentemente integrazioni e chiarimenti, sospendendo di fatto i tempi previsti dai regolamenti. Per questo, sebbene il bando indichi una durata standard, l’esperienza mostra che il processo richiede generalmente più tempo.
Non è possibile definire con precisione l’allungamento dei tempi, perché dipende dal singolo progetto e dalle caratteristiche dell’investimento. In linea generale, dal momento in cui l’azienda sostiene le spese fino alla rendicontazione completa e ai controlli ministeriali, possono passare diversi mesi.
Questo è spesso dovuto dalla complessità tecnica dei brevetti, oggetto dell’investimento. L’istruttore ministeriale possiede competenze amministrative, ma non sempre approfondite in tutti i settori tecnologici dei progetti, che possono essere molto diversi tra loro. Questo può comportare ulteriori verifiche e chiarimenti di carattere tecnico, che coinvolgono diversi team dell’ente valutatore, rendendo i tempi meno prevedibili rispetto a quanto indicato dal bando.
La lettura dei bandi e delle normative agevolative presentano aspetti tecnici ed elementi burocratici che possono sembrare accessibili a tutti. Tuttavia, tradurre queste regole in pratica, applicandole alla realtà quotidiana delle imprese italiane, non è affatto semplice e lineare.
I dettami normativi contengono generalizzazioni, necessarie per garantire equità nei requisiti di accesso al beneficio. Ci sono sfumature e interpretazioni che derivano da anni di esperienza e che alla prima lettura sfuggono, o addirittura non sono scritte esplicitamente. Questo vale in particolare per i bandi come questi sulla proprietà intellettuale, che vengono ripetuti ciclicamente da diversi anni e si può ragionare su decine di casi già affrontati.
Affidarsi a un consulente specializzato offre un valore aggiunto significativo perché permette di cogliere tutte quelle linee di confine interpretative che rendono il beneficio economico più consistente rispetto a quanto potrebbe sembrare a un non addetto ai lavori. L’esperienza consolidata di un operatore del settore, riconosciuta anche dal Ministero, permette di sfruttare al meglio le opportunità offerte dal bando.
Un esempio che mi viene in mente riguarda un’azienda del settore biomedicale dell’hinterland milanese. Nel 2020 abbiamo presentato per loro una richiesta di agevolazione. Si trattava di una startup composta da ragazzi molto giovani, appena usciti dall’università, con idee innovative ancora coperte da segreto di proprietà intellettuale, quindi non divulgabili pubblicamente.
L’aspetto più interessante è stato la loro energia tradotta in elevato livello di collaborazione nella stesura del progetto. La domanda è stata ammessa, tra le prime di quell’anno, permettendo alla giovane startup di entrare nel mercato e avviare la propria attività imprenditoriale. Li abbiamo seguiti per un anno circa, fino alla rendicontazione e all’erogazione del contributo, dopodiché il nostro rapporto professionale si è concluso.
Quest’anno, a distanza di anni, ci hanno ricontattato con una nuova idea da brevettare. È stato molto gratificante vedere come, dopo pochi anni, l’azienda sia cresciuta significativamente. Oggi conta circa venti dipendenti, continua a operare nello stesso settore e lavora anche all’estero.
Dal mio punto di vista di consulente, è stato straordinario osservare la loro evoluzione: da giovani appena laureati a imprenditori con esperienza, capaci di confrontarsi con noi con maggiore padronanza del settore. È un caso che ricordo con grande orgoglio, sia professionale sia personale.
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