Cos’è il Patent box?
Il Patent box 2022 è un regime opzionale di tassazione agevolata dei costi sostenuti per sviluppo, mantenimento, accrescimento, protezione e sfruttamento del valore di titoli di proprietà industriale.
I beni immateriali ammessi sono quelli per i quali si ottiene uno dei seguenti titoli di privativa industriale:
- software protetti da copyright;
- brevetti industriali per invenzione, invenzioni biotecnologiche e relativi certificati complementari di protezione, brevetti per modello di utilità, nonché brevetti e certificati per varietà vegetali e topografie di prodotti a semiconduttori;
- disegni e modelli giuridicamente tutelati;
- due o più beni immateriali tra quelli sopra menzionati, collegati tra loro da un vincolo di complementarietà, tale per cui la loro realizzazione preveda che il loro impiego sia congiunto.
Il regime è stato originariamente introdotto con la Legge di Stabilità 2015: in quel momento consisteva in un regime opzionale quinquennale di tassazione agevolata sui redditi derivanti dall’utilizzo di alcuni beni immateriali oggetto di privativa.
Negli anni il Patent box è stato rivisto, fino ad arrivare alla sua riforma completa, che è stata operata dall’articolo 6 del cd Decreto fiscale (D.L. 146/2021) e completata con i correttivi portati dalla Legge di Bilancio 2022.
Le disposizioni applicative del nuovo Patent box sono state poi definite dall’Agenzia delle Entrate e pubblicate lo scorso 15 febbraio 2022.
Il nuovo Patent box si applica a partire dal periodo di imposta 2021.
Quali sono gli obiettivi del Patent box?
Il regime vuole rendere il mercato italiano più attrattivo per investimenti nazionali ed esteri a lungo temine, tutelando allo stesso tempo la base imponibile del Paese, dato che:
- incentiva la ricollocazione in Italia dei beni immateriali detenuti all’estero;
- incentiva il mantenimento dei beni immateriali in Italia;
- favorisce gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo, considerato che sugli stessi costi oggetto dell’agevolazione Patent box sarà possibile fruire anche del Credito di imposta per le attività di ricerca e sviluppo previsto per gli investimenti sostenuti dal 2020 e fino al 2031.
Chi sono i beneficiari del nuovo Patent box?
Possono usufruire del regime di tassazione agevolata tutte le imprese, piccole, medie e grandi, a prescindere dalla forma giuridica e dal regime contabile adottato.
L’opzione può essere esercitata dal titolare del diritto allo sfruttamento economico dei beni immateriali, il quale sostiene gli investimenti nelle attività rilevanti ai fini dell’agevolazione, sostiene i relativi costi, assumendo i rischi e avvalendosi degli eventuali risultati.
Il passaggio alla nuova disciplina è consentito anche ai soggetti che abbiano esercitato o che esercitano opzioni afferenti al vecchio regime del Patent box in relazione a periodi d’imposta precedenti.
Quali sono le spese agevolate?
I costi sostenuti per attività di sviluppo, mantenimento accrescimento, protezione e sfruttamento del valore dei beni immateriali citati nel primo paragrafo, utilizzati direttamente o indirettamente dall’impresa. Per utilizzo diretto e indiretto dei beni si intende rispettivamente:
- utilizzo nell’ambito di qualsiasi attività aziendale che i diritti sui beni immateriali riservano al titolare del diritto stesso;
- la concessione in uso del diritto all’utilizzo dei beni immateriali.
All’interno del Patent box sono attività rilevanti:
- quelle classificabili come ricerca industriale e sviluppo sperimentale, innovazione tecnologica, nonché design e ideazione estetica;
- le attività di tutela legale dei diritti sui beni immateriali.
La base di calcolo dell’agevolazione è data dalle seguenti spese ammissibili:
- spese per il personale;
- quote di ammortamento, quota capitale dei canoni di locazione finanziaria e operativa e altre spese relative ai beni mobili strumentali o beni mobili immateriali utilizzati nello svolgimento di attività rilevanti;
- spese per servizi di consulenza e servizi equivalenti (contratti di ricerca stipulati con università o con enti di ricerca e organismi equiparati; contratti di ricerca stipulati con società diverse da quelle che direttamente o indirettamente controllano l’impresa, ne sono controllate o sono controllate dalla stessa società che controlla l’impresa);
- spese per materiali, forniture e altri prodotti analoghi impiegati in attività rilevanti;
- spese connesse al mantenimento dei diritti sui beni immateriali agevolati, al rinnovo degli stessi a scadenza, alla loro protezione, anche in forma associata, e quelli relativi alle attività di prevenzione della contraffazione e alla gestione dei contenziosi finalizzati a tutelare i diritti medesimi.
Come si calcola il beneficio del Patent box?
Il Patent box 2022 consiste in una maggiorazione del 110% dei costi sostenuti per le attività agevolabili ai fini della creazione, sviluppo, accrescimento, mantenimento e protezione dei beni immateriali agevolati.
Tale maggiorazione del 110% dei costi determina una più ampia deducibilità ai fini delle imposte sui redditi e per la determinazione del valore della produzione netta ai fini IRAP.
La maggiore deduzione dei costi si applica quindi ai fini IRES, IRPEF e IRAP e si traduce in un beneficio effettivo pari al 30,69%: (IRES 24%+ IRAP 3,9%) * 110%.
Recapture: il meccanismo premiale
Nel periodo di imposta in cui un bene immateriale ottiene un titolo di privativa industriale è possibile attivare il meccanismo di “recupero” dei costi sostenuti precedentemente: nello specifico è possibile maggiorare del 110% i costi che sono stati sostenuti negli otto anni precedenti a quello in cui è stato ottenuto il titolo di privativa.
Poiché la nuova norma si applica a partire dal 2021, possono essere recuperati i costi di ricerca e sviluppo che sono stati sostenuti a partire dal 2013, a fronte di immobilizzazioni immateriali in corso (es. brevetti) che nel 2021 hanno ottenuto un titolo di privativa industriale (es. ottenimento concessione del brevetto).
In questo caso, tra le attività rilevanti su cui attivare il “recapture”, sono riconosciute anche le attività di ricerca fondamentale e di ideazione e realizzazione del software protetto da copyright.
Fruizione
Il regime opzionale si applica a condizione che l’opzione sia comunicata nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo di imposta al quale la stessa si riferisce. L’opzione ha durata per cinque periodi d’imposta ed è irrevocabile e rinnovabile.
Le imprese che intendono beneficiare dell’agevolazione possono indicare le informazioni necessarie alla quantificazione della stessa in idonea documentazione conforme alle indicazioni dell’Agenzia delle Entrate. Il possesso di tale documentazione consente all’impresa l’accesso ad un regime premiale sotto il profilo sanzionatorio (penalty protection).
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