Contributi a fondo perduto fino al 50% delle spese sostenute
La Regione Emilia-Romagna ha stanziato nuovi fondi a sostegno delle imprese del settore agroalimentare. Le domande possono essere presentate entro il 10 ottobre 2025 e saranno valutate tramite graduatoria.
Secondo Luca Somma, consulente strategico di Innova Finance, «il bando, con una dotazione di 60 milioni di euro, rappresenta un’opportunità strategica per le aziende agroalimentari dell’Emilia-Romagna, poiché finanzia interventi volti a migliorare la sostenibilità ambientale, l’innovazione tecnologica e l’integrazione delle filiere, con particolare attenzione alla competitività sui mercati globali. Il valore aggiunto risiede nella capacità di incoraggiare un salto di qualità attraverso investimenti in tecnologie moderne, digitalizzazione e produzione di energia da fonti rinnovabili, che non solo aumentano l’efficienza produttiva, ma rispondono anche alle crescenti richieste di mercati sempre più orientati alla qualità e alla sostenibilità».
Beneficiari
Il bando è destinato a imprese di qualsiasi dimensione (MPMI e GI), sia singole che associate, attive nel settore agroalimentare, in particolare nella trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli compresi nell’Allegato I del TFUE, con esclusione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura.
Per accedere al finanziamento, almeno il 51% della quantità annua trasformata e/o commercializzata nell’impianto oggetto della domanda deve provenire direttamente da produttori agricoli di base.
Le imprese che operano con materia prima non conferita direttamente da produttori agricoli, singoli o associati, e le aziende agricole produttrici di materia prima devono dimostrare l’esistenza di rapporti consolidati con tali produttori. A tal fine, è necessario presentare:
- Contratti di acquisto e/o coltivazione stipulati con produttori agricoli (singoli o associati) che evidenzino i benefici economici per questi ultimi;
- Contratti di acquisto stipulati con altre imprese di trasformazione e/o commercializzazione, che identifichino chiaramente i produttori agricoli e valorizzino il loro ruolo nella filiera.
Attività finanziate
Il bando sostiene investimenti, sia materiali che immateriali, che devono rientrare in almeno una delle seguenti linee di intervento:
Azione 1
- Realizzazione, ristrutturazione o ammodernamento di impianti e strutture per la cernita, lavorazione, conservazione, stoccaggio, trasformazione, confezionamento e commercializzazione dei prodotti;
- Miglioramento tecnologico e razionalizzazione dei cicli produttivi, con un uso più efficiente di risorse come energia e acqua;
- Rafforzamento dell’integrazione nelle filiere agroalimentari;
- Adeguamento ai sistemi di gestione della qualità, ambientale, tracciabilità e etichettatura;
- Incremento della sostenibilità ambientale, incluso il riutilizzo di sottoprodotti e scarti;
- Miglioramento della sicurezza sul lavoro oltre i requisiti minimi previsti dalla normativa vigente;
- Aumento del valore aggiunto e della qualità dei prodotti, anche sotto il profilo della sicurezza alimentare;
- Accesso a nuovi mercati.
Azione 2
- Installazione di impianti per la produzione di energia elettrica e/o termica da fonti rinnovabili, destinata esclusivamente all’autoconsumo aziendale, o per il recupero del calore generato dagli impianti produttivi. Gli impianti devono rispettare i requisiti tecnici specificati nel bando.
Spese ammissibili
Sono considerate ammissibili le seguenti tipologie di spesa:
- Costruzione e ristrutturazione di immobili destinati all’attività oggetto dell’intervento;
- Acquisto di impianti, macchinari e attrezzature funzionali al progetto;
- Spese generali correlate agli investimenti, comprese consulenze professionali e studi di fattibilità;
- Investimenti immateriali, come l’acquisto di software, la realizzazione o il potenziamento di siti web aziendali, l’acquisto di brevetti e licenze.
Rientrano tra le spese ammissibili anche gli investimenti dedicati alla vendita diretta al dettaglio di prodotti aziendali, purché realizzati in locali adiacenti agli impianti di lavorazione.
Tipo di contributo
Il contributo copre fino al 40% delle spese sostenute per i progetti rientranti nell’Azione 1 e fino al 50% delle spese ammissibili per quelli previsti nell’Azione 2. La percentuale di sostegno relativamente alle spese generali previste per le entrambe le azioni è fissata al 40%.
L’investimento minimo richiesto è di 100.000 euro, ridotto a 50.000 euro per i progetti localizzati in aree rurali o con svantaggi competitivi.
La spesa massima ammissibile è pari a 3.000.000 euro per i progetti presentati da singole imprese e a 5.000.000 euro per quelli presentati in forma aggregata.
Luca Somma, aggiunge: «l’’Emilia-Romagna si confermerà protagonista dell’agroalimentare italiano grazie alla combinazione di tradizione, innovazione e un solido sostegno pubblico. I fondi disponibili rappresentano un’opportunità concreta per trasformare le sfide in occasioni di crescita. Tuttavia, il loro impatto dipenderà dalla capacità delle imprese di accedere ai bandi e dalla semplificazione delle procedure, un ambito su cui la Regione sta già intervenendo».
Se la tua impresa opera nel settore agroalimentare e vuoi approfondire i dettagli del bando, richiedi una consulenza ad hoc compilando il modulo di contatto in fondo alla pagina ⬇️
Articoli correlati
Contributi e aumento dell’occupazione
Su Italia Oggi un dossier sullo studio condotto da Innova Finance.
Fondo per il sostegno alla transizione industriale 2025
400 milioni di euro in contributi a fondo perduto.