#insideinnova
DOMENICO
PUGLIANO
Area 4.0
Raccontaci il tuo percorso in Innova Finance. Com’è iniziata la tua esperienza e come si è evoluto il tuo ruolo nel tempo?
La mia esperienza in Innova Finance è iniziata nel giugno 2017, in un periodo in cui l’area tecnica era composta solo dalle divisioni Ingegneria e Finanza Agevolata, e il team contava meno di 15 persone. Sono entrato come tecnico e fin da subito ho avuto l’opportunità di imparare molto, grazie a un ambiente dinamico e stimolante e a colleghi sempre disponibili al confronto e alla collaborazione.
Con il tempo, il mio ruolo si è evoluto: mi sono state affidate responsabilità crescenti e, per circa due anni, ho ricoperto un doppio incarico. Oltre a seguire i progetti tecnici, mi sono occupato anche dell’area ICT. È stata una fase molto formativa, che mi ha permesso di sviluppare competenze non solo tecniche, ma anche gestionali e relazionali.
Oggi mi occupo principalmente di Transizione 4.0 e 5.0 e, guardando al percorso fatto, posso dire di essere cresciuto molto, sia professionalmente che personalmente. In questi anni ho anche costruito una famiglia e sono diventato papà di due splendide bambine: un cambiamento che mi ha dato nuove prospettive sul modo di vivere il lavoro e sulle sfide quotidiane.
Quali sono le sfide più grandi che affronti nel tuo lavoro e come le superi?
Nel nostro ambito, una delle sfide principali è la continua evoluzione normativa. I cambiamenti sono frequenti – sia nel passaggio da un bando all’altro, sia negli aggiornamenti ricorrenti delle stesse normative. Per questo, è fondamentale prendere rapidamente familiarità con ogni nuova disposizione e mantenersi costantemente aggiornati. Un impegno che accomuna un po’ tutti i nostri progetti.
All’inizio del mio percorso, il mio approccio era molto analitico. Tendevo a studiare ogni documento nel dettaglio, temendo di tralasciare aspetti importanti. Oggi, grazie all’esperienza maturata e al confronto continuo con i colleghi, riesco a schematizzare e sintetizzare le informazioni in modo più efficace, concentrandomi sugli elementi davvero strategici per raggiungere l’obiettivo finale.
Un’altra sfida significativa riguarda la gestione della comunicazione tra i diversi attori coinvolti nei progetti – partner esterni e colleghi di altri reparti. Per affrontare questa complessità cerco di mantenere sempre una comunicazione chiara, tempestiva e orientata alla collaborazione, trovando un punto di equilibrio tra esigenze diverse. Nel tempo ho sviluppato una maggiore capacità di ascolto e mediazione, che mi aiuta a facilitare il lavoro di squadra e ad anticipare eventuali criticità.
Quali pratiche di lavoro flessibile adottate in azienda ti aiutano a bilanciare vita professionale e privata?
Sicuramente lo smart working è una delle soluzioni più efficaci: mi permette di gestire meglio i tempi, ridurre gli spostamenti e ottimizzare la giornata. Un vantaggio prezioso, soprattutto con due figlie piccole.
Anche la possibilità di usufruire di orari flessibili rappresenta un grande valore aggiunto. Personalmente non ne faccio un uso intensivo, ma riconosco quanto possa essere utile per chi ha esigenze personali diverse o variabili.
La disponibilità di misure a sostegno della genitorialità contribuisce a creare un ambiente che valorizza davvero l’equilibrio tra vita professionale e privata.
In generale, l’attenzione di Innova Finance verso il welfare aziendale è evidente. Il benessere delle persone è considerato un valore centrale, e questo si traduce in un ambiente di lavoro più equilibrato, sereno e motivante. Sono pratiche che favoriscono una migliore qualità della vita e permettono di lavorare con maggiore energia e soddisfazione, senza dover rinunciare alla propria dimensione personale.
Qual è il progetto più stimolante su cui hai lavorato finora e cosa hai imparato da quell’esperienza?
Più che soffermarmi su una singola esperienza, preferisco raccontare ciò che, in generale, mi dà maggiore soddisfazione nel mio lavoro: contribuire concretamente alla crescita delle aziende. Collaboriamo con realtà di ogni dimensione, ma ciò che trovo davvero stimolante è poter fare la differenza per le micro e piccole imprese che, grazie al nostro supporto, riescono ad avviare, modernizzare o rigenerare la propria attività.
Senza nulla togliere alle aziende più strutturate – per le quali ottenere un’agevolazione resta comunque un supporto importante – vedere un cambiamento reale in chi parte con risorse limitate è la soddisfazione più grande. In questi casi, il nostro lavoro non è solo un servizio, ma diventa un mezzo per generare un impatto concreto e positivo.
Tra i tanti progetti a cui ho avuto modo di partecipare, ce n’è uno che ricordo con particolare orgoglio, anche per il contesto in cui è nato: un progetto di Ricerca e Sviluppo presentato durante l’emergenza sanitaria Covid per un bando regionale dell’Emilia-Romagna. L’obiettivo era riconvertire la produzione aziendale verso mascherine FFP2 in cotone, lavabili e riutilizzabili fino a 20 volte.
È stata una vera e propria corsa contro il tempo: un’intensa full immersion fatta di relazioni da redigere, analisi tecniche e valutazioni di fattibilità finanziaria. Alla fine, il progetto si è classificato quinto a livello regionale e primo tra quelli presentati dal nostro team.
Un risultato che ancora oggi ricordo con grande soddisfazione, perché ha rappresentato non solo un successo professionale, ma anche un contributo concreto in un momento di grande difficoltà collettiva.