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A livello globale è sinonimo di extra-lusso, di auto che sono un gioiello di ingegneria e di qualità non solo estetica, destinate agli ultra-ricchi del mondo. Negli Stati Uniti, in Medio Oriente, in Svizzera, nel Regno Unito. Pagani Automobili è uno dei grandi nomi della motor valley emiliana. Svetta insieme a marchi come Ferrari, Maserati, Ducati. Tanto che l’azienda - nata all’inizio degli anni Novanta a San Cesario sul Panaro, in provincia di Modena - è da tempo uno dei portabandiera più rappresentativi del made in Italy. Una eccellenza per la quale l’attività di R&S, fin dalle origini, costituisce un asset strategico, un trampolino per lo sviluppo. "Le nostre auto sono il risultato di un investimento nell’innovazione che ogni anno è pari mediamente al 20% del fatturato", conferma Nicola Ricci, group Cfo e operations director dell’azienda modenese. A Pagani si deve l’auto più costosa del mondo (13 milioni di euro), una produzione limitata (massimo 50 vetture all’anno) rivolta a una fascia altissima di mercato, sostenuta per il 99% da una domanda estera che chiede il meglio dell’avanguardia tecnologica e del design. Caratteristiche che l’hanno portata a far leva con regolarità sulla finanza agevolata.