Storie di innovazione

Pagani automobili

12/02/2021

Settore

A livello globale è sinonimo di extra-lusso, di auto che sono un gioiello di ingegneria e di qualità non solo estetica, destinate agli ultra-ricchi del mondo. Negli Stati Uniti, in Medio Oriente, in Svizzera, nel Regno Unito. Pagani Automobili è uno dei grandi nomi della motor valley emiliana. Svetta insieme a marchi come Ferrari, Maserati, Ducati. Tanto che l’azienda - nata all’inizio degli anni Novanta a San Cesario sul Panaro, in provincia di Modena - è da tempo uno dei portabandiera più rappresentativi del made in Italy. Una eccellenza per la quale l’attività di R&S, fin dalle origini, costituisce un asset strategico, un trampolino per lo sviluppo. "Le nostre auto sono il risultato di un investimento nell’innovazione che ogni anno è pari mediamente al 20% del fatturato", conferma Nicola Ricci, group Cfo e operations director dell’azienda modenese. A Pagani si deve l’auto più costosa del mondo (13 milioni di euro), una produzione limitata (massimo 50 vetture all’anno) rivolta a una fascia altissima di mercato, sostenuta per il 99% da una domanda estera che chiede il meglio dell’avanguardia tecnologica e del design. Caratteristiche che l’hanno portata a far leva con regolarità sulla finanza agevolata.

Cliente
Pagani Automobili S.p.A.
Risultati
Agevolazioni per R&S e cofinanziamento del Museo Aziendale
Servizi
Automobili di extra-lusso
Timeline
2016 – in corso
innova finance
Pagani Automobili è un punto di riferimento per innovazione e stile. Siamo orgogliosi di poterli affiancare e contribuire alla loro crescita.

L’incontro

Quando avete cominciato a ricorrere a questo strumento finanziario?

“Circa sei anni fa, per sostenere gli investimenti sul nostro centro di ricerca e sviluppo, che per noi è fondamentale. Basti dire che il 40% dei nostri dipendenti, che complessivamente sono 168, è impegnato in questa attività, in collaborazione con vari atenei, dall’Università dell’Aquila al Politecnico di Milano per arrivare all’Università di Modena e Reggio Emilia”.

La consulenza

A che tipo di bandi avete partecipato fino ad ora?

“Soprattutto a quelli che consentono di far leva sul credito di imposta per sostenere l’innovazione. Ma abbiamo raggiunto ottimi risultati anche per realizzare il museo di impresa. Ultimamente abbiamo utilizzato questo strumento per la sanificazione. Ora stiamo lavorando a un bando per supportare l’e-commerce. Ne facciamo un uso regolare e continueremo su questa strada. Ci sono tante opportunità e sarebbe da sciocchi lasciarsele scappare. Anche in considerazione del fatto che il settore dell’automotive nei prossimi anni sarà molto dinamico”.

Risultati

In percentuale, i contributi che intercettate che impatto hanno sul totale del vostro investimento?

“Circa il 20%. Noi ci avvaliamo soprattutto di bandi regionali e nazionali, che in base alla nostra esperienza sono maggiormente tarati, a differenza di quelli europei, sulle esigenze delle PMI. Tutto seguendo l’insegnamento del fondatore dell’azienda, Horacio Pagani. Il quale ha sempre detto che è fondamentale investire sempre di più nell’innovazione, a maggior ragione nelle fasi di crisi. Ma lo strumento della finanza agevolata non può essere gestito internamente o semplicemente rivolgendosi al commercialista. È determinante il supporto di partner che abbiano da un lato conoscenze in ambito fiscale, finanziario e amministrativo e dall’altro competenze ingegneristiche”.

Ci sono tantissime opportunità e sarebbe da sciocchi lasciarsele scappare.

Nicola Ricci photo

Nicola Ricci

GROUP CFO E OPERATIONS DIRECTOR
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