Il momento attuale ha visto alcune imprese costrette a chiudere, altre a riadattarsi e aprirsi a nuovi mercati. Non sempre è facile capire in che modo gestire le nuove necessità e come muoversi. Per questo affidarsi alla finanza agevolata potrebbe essere la strada giusta da percorrere. Ma le regolamentazioni sono spesso così complesse che è necessario affidarsi agli esperti in materia. Piergiorgio Zuffi, Direttore Commerciale di Innova Finance, in un’intervista con il Corriere Romagna risponde a dubbi e domande sul mondo della finanza agevolata, facendo chiarezza.
La pandemia ha mutato radicalmente il modo di fare impresa. Molte aziende sono state costrette a chiudere, altre si sono riadattate e hanno creato nuovi mercati. Ma non sempre è facile sapere quale sia l’onda giusta da cavalcare. Una strada da percorrere può essere quella della finanza agevolata, quell’insieme di risorse pubbliche destinate a sostenere con agevolazioni gli investimenti delle imprese. Aziende che fanno questa scelta ce ne sono tante, come spiega Piergiorgio Zuffi, direttore commerciale di Innova Finance, gruppo di Bologna che le affianca nel percorso per intercettare le risorse. Un esempio è quello di una startup nata nel 2014 nel settore delle pitture per l’edilizia e le carrozzerie. Tutto parte in famiglia, quando un ragazzo si presenta da Innova Finance con il padre chiedendo aiuto su come far nascere la sua impresa. I numeri del 2021 dimostrano come oggi quella startup a distanza di sette anni riesca a fatturare cinque milioni di euro in un anno, con una previsione di crescita esponenziale. Oppure, c’è quell’azienda di San Giovanni in Persiceto che nell’ultimo anno si è portata a casa una dozzina di bandi di agevolazione, per un totale di un milione di euro di contributi per l’innovazione. «Gli investimenti supportano le crescite di fatturato, noi aiutiamo le imprese a crescere, specie in questi momenti. Grazie alla partecipazione ai bandi tutto questo è possibile», spiega Zuffi. Ma è possibile farlo quando la crisi è nera? «Il mondo degli investimenti aziendali funziona proprio come quelli finanziari: bisogna farli nei momenti di calo, quando c’è meno lavoro da fare – aggiunge – Altrimenti si tratta di piani che vengono realizzati ‘per rincorrere’ e non ‘per programmare’.
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