Ci sono fondi per l’imprenditoria femminile?
Al fine di incentivare la partecipazione delle donne al mondo imprenditoriale, oltre al Fondo Impresa Donna, sono presenti ulteriori agevolazioni. Di seguito un breve compendio, per avere una panoramica sul tema.
Nuovo SELFIEmployment
Le PMI a totale o prevalente partecipazione femminile sono attualmente sostenute attraverso il riconoscimento di mutui a tasso zero. È il caso della misura Nuovo SELFIEmployment, che finanzia con prestiti a tasso zero fino a 50.000 € l’avvio di piccole iniziative imprenditoriali da parte di NEET (Neither in Employment nor in Education or Training), ovvero donne inattive e disoccupati di lungo periodo, su tutto il territorio nazionale.
Fondo di Garanzia
Le imprese femminili e le donne professioniste possono avere anche accesso agevolato alla Sezione Speciale per le imprese femminili del Fondo di Garanzia, che costituisce uno dei principali strumenti finalizzati a facilitare l’accesso al credito delle PMI. Con l’intervento del Fondo, l’impresa non ha un contributo in denaro, ma una concreta possibilità di ottenere finanziamenti senza garanzie sugli importi garantiti dal Fondo stesso. L’agevolazione è rivolta alle micro, piccole e medie imprese con le seguenti caratteristiche:
- imprese individuali la cui titolare è donna;
- cooperative e società di persone con almeno il 60% di donne socie;
- società di capitali con quote e componenti del CdA per almeno due terzi di donne.
Esonero contributivo per l’assunzione di donne
Recentemente l’INPS ha reso operativo anche l’esonero contributivo per trasformazioni di precedenti rapporti di lavoro e per le assunzioni avvenute nel 2021 in favore di donne lavoratrici svantaggiate, ossia:
- donne con almeno cinquant’anni di età e disoccupate da oltre 12 mesi;
- donne di qualsiasi età, residenti in regioni ammissibili ai finanziamenti nell’ambito dei fondi strutturali dell’UE, prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi;
- donne di qualsiasi età che svolgono professioni o attività lavorative in settori economici caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi;
- donne di qualsiasi età, ovunque residenti e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno ventiquattro mesi.
La Legge di Bilancio 2021 stabilisce che per le assunzioni di donne nel 2021-2022, l’esonero è riconosciuto nella misura del 100%, nel limite massimo di importo pari a 6 mila € all’anno ed è subordinato al requisito dell’incremento occupazionale aziendale netto.
Il PNRR – Missione 5
All’interno della Missione 5 “Inclusione e coesione” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza l’Investimento 1.2, oltre a prevedere la completa attuazione del Fondo Impresa Donna, cercherà di sistematizzare e ridisegnare gli attuali strumenti di sostegno all’avvio e alla realizzazione di progetti aziendali per imprese a conduzione femminile o prevalente partecipazione femminile.
I 400 milioni stanziati sul PNRR, ad esempio, rafforzeranno finanziariamente misure come ON-Nuove Imprese a Tasso Zero, a supporto della creazione di piccole e medie imprese e auto-imprenditoria, il cui sportello è temporaneamente chiuso, e Smart&Start Italia, che supporta startup e PMI innovative, i cui schemi saranno modificati e calibrati per dedicare risorse all’imprenditoria femminile.
Al Fondo Impresa Donna saranno poi affiancate misure di accompagnamento in favore delle donne, quali mentoring, supporto tecnico-gestionale, misure per la conciliazione vita-lavoro.
L’Investimento 1.3 interviene su un altro aspetto significativo per raggiungere la parità di genere nel mondo lavorativo. Prevede infatti l’attivazione, dal 2022, di un Sistema nazionale di certificazione della parità di genere che incentivi le imprese private ad adottare policy specifiche per ridurre il gap di genere nelle aree maggiormente “critiche”, come: opportunità di crescita in azienda, parità salariale a parità di mansioni, politiche di gestione delle differenze di genere, tutela della maternità.
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