Fondi per l’imprenditoria femminile in Emilia-Romagna
La Regione Emilia-Romagna mette a disposizione contributi a fondo perduto a favore di piccole e medie imprese dell’Emilia-Romagna, con lo scopo di incrementare la crescita e migliorare il consolidamento dell’imprenditoria femminile.
Il giorno 24 febbraio, alle ore 10:00, aprirà lo sportello per l’invio delle domande di contributo per l’imprenditoria femminile. Sarà possibile inviare le domande fino al 23 marzo 2023, tenendo presente che lo sportello potrebbe essere chiuso anticipatamente, in caso del raggiungimento del limite massimo di 300 domande.
Chi sono i beneficiari?
I beneficiari sono micro, piccole e medie imprese (MPMI) registrate presso la CCIAA competente, anche non attive, con sede legale e/o operativa in Emilia Romagna, a prevalente partecipazione femminile così definite:
- Le imprese individuali in cui il titolare sia una donna;
- Società di persone e società cooperative in cui il numero di donne socie rappresenti almeno il 60% dei componenti della compagine sociale, indipendentemente dalle quote di capitale detenute;
- Società di capitali in cui le donne detengano almeno i due terzi delle quote di capitale e costituiscano almeno i due terzi del totale dei componenti dell’organo di amministrazione.
Sono escluse le imprese agricole.
Quali attività sono finanziate?
Sono finanziate le attività a favore della crescita e del consolidamento dell’imprenditoria femminile.
Gli interventi dovranno essere rivolti ad aumentare la competitività e la qualità delle imprese gestite da donne, ed evidenziare, ove possibile, lo stretto legame tra le pari opportunità, il business aziendale e la qualità del lavoro, ad esempio, in procedimenti relativi a:
- innovazione e valorizzazione di prodotto e dei sistemi di vendita;
- miglioramento dell’efficienza dei processi di erogazione dei servizi, all’innovazione dei servizi con particolare riferimento alla messa a punto ed alla sperimentazione di metodologie e applicazioni innovative nel campo della progettazione, dei processi e del monitoraggio;
- informatizzazione e alle innovazioni di processo;
- sviluppo innovativo dei sistemi informatici-informativi e dei processi di digitalizzazione del lavoro;
- implementare e diffondere metodi di promozione, acquisto e vendita online di servizi nonché a sviluppare nuove funzioni avanzate nel rapporto con la clientela;
- sviluppare sistemi di sicurezza informatica;
- riqualificazione estetica e funzionale del laboratorio/punto vendita;
- automatizzazione e informatizzazione dell’attività anche con acquisto di strumenti e attrezzature professionali tecnico-strumentali e tecnologiche;
- riposizionamento strategico dell’attività;
- implementare sistemi di controllo di gestione e valutazione economica dell’attività;
- introduzioni di soluzioni in grado di consentire lo sviluppo di un contesto e di un’organizzazione lavorativa tali da agevolare la conciliazione delle responsabilità lavorative e di quelle familiari.
Di seguito sono elencate le spese ammissibili:
- macchinari e attrezzature, infrastrutture telematiche e digitali;
- brevetti, licenze software, cloud e servizi applicativi o altre forme di proprietà intellettuale, necessari al conseguimento degli obiettivi dell’intervento;
- consulenze, destinate all’aumento della produttività, all’innovazione organizzativa, al trasferimento delle tecnologie, alla ricerca di nuovi mercati per il collocamento dei prodotti, gli studi di fattibilità e i piani d’impresa, comprensivi dell’analisi di mercato, gli studi per la valutazione dell’impatto ambientale, le spese relative ad iniziative e campagne promozionali debitamente motivate e contestualizzate, nel limite massimo del 30% della somma delle spese di cui alle lettere a e b;
- opere murarie e relativi oneri di progettazione e direzione lavori, funzionali alla realizzazione del progetto, nel limite massimo di 5.000 euro;
- spese generali nella misura massima del 5% della somma delle spese di cui alle lettere a, b, c, d.
Ricordiamo che il requisito di impresa femminile deve sussistere al momento di presentazione della domanda e deve essere mantenuto per un periodo di almeno 3 anni a decorrere dalla data di pagamento del contributo.
I progetti devono essere avviati il 01/01/2023 e devono essere conclusi entro il 31/12/2023.
Quali contributi si ottengono?
I progetti devono prevedere una spesa totale minima pari a 20.000 euro.
L’agevolazione è un contributo a fondo perduto di importo massimo pari a 80.000 euro, calcolato come segue:
- QUOTA FISSA – 30% del totale delle spese ammissibili (+5% se il progetto porta a un incremento di occupati, a una riduzione rifiuti oppure è realizzato da una impresa con Rating di legalità o localizzata in aree montane o interne della Regione);
- QUOTA EVENTUALE – massimo 15% delle spese ammissibili – a copertura del costo per gli interessi da sostenere se si attiva un mutuo (non obbligatorio) di
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